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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Giovanni Sarotti

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Sergente Maggiore ROSOLINO GIOVANNI BATTISTA GIUSEPPE SAROTTI di Giuseppe e di Arzaroli Caterina, nato il 1° maggio 1901 a Edolo (Brescia) 1a compagnia carri armati della Somalia. Caduto l'11 novembre 1935 ad Hamanlei (somalia). Camuno di Edolo, dove visse fino all'età di 10 anni, si trasferì poi a Brescia con la famiglia e fu ospite dell'Istituto Orfani. Per nove anni dal 1925 al 1934 fu volontario nel corpo truppe coloniali in Libia e partecipò da carrista a tutti i combattimenti per la riconquista del Fezzan. All’inizio del 1935 andò volontario in Somalia e prese parte alle operazioni per la conquista dell’Impero sempre come carrista. “Accerchiari dai nemici, nel generoso tentativo di salvataggio del carro, si sacrificavano i dubat di servizio e cadde il loro tenente Musti; cadde ferito gravemente il comandante della compagnia capitano Malignoni, perirono eroicamente il sergente carrista Bartino e i carristi Armini, Ascoli, Occidente . Dallo sportello di sini

“Frate ignoto” - Arturo Mercanti

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Arturo Mercanti di Michele ed Elena Taveggia, nato a Milano il 15 aprile 1875. Residente a Calcinato , paese natio dei genitori. Nel 1936, 60enne, partecipò come volontario alla campagna d’Etiopia. Morì a Les Addas il 6 luglio 1936 durante un attacco al convoglio sul quale viaggiava (ferrovia Addis Abeba-Gibuti). Zalalaca - ossia il casello al km. 42 - La battaglia attorno al treno deviato Come è morto Arturo Mercanti [...] Uscito dalla stazione degli Addàs, il treno gira dal piede della più prossima delle colline, sulla destra. [...] - Ecco l'interruzione telefonica, Il Seniore Costa ha dato l'avviso dai pali infatti, lungo la ferrovia, pendono tagliati i fili: tre, quattro campate, ancora.. Non fo a tempo a contare per quante campate, da un palo all'altro, si prolunghi l'interruzione. Daì due lati della linea ferroviaria, improvvisa, scoppia la fucileria: rabbiosa, mordente: e via via s’infittisce. - Ci siamo.[...] Vediamo sorgere dalla campagna, per le

Romolo Galassi

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Romolo Galassi , camerata bresciano, ha la consacrazione più bella nella medaglia d'oro concessa alla sua memoria: MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE Volontario in A.O. guidava per due volte il suo reparto all’attacco d’importante posizione nemica resistendo poi a reiterati violenti contrattacchi. Ferito continuava a combattere e ad incitare le sue camicie nere finché, colpito a morte da palla dum dum, mentre lanciava il suo reparto ad un nuovo assalto, lasciava gloriosamente la vita sul campo. Esempio magnifico di alte virtù militari. Uork Amba, 27 febbraio 1936. La Sua vita di pace fu tutta per la Patria. La Sua vita di guerra si è conclusa col sacrificio. Fu tra i fondatori del Fascio di Brescia, squadrista della «Disperata» — che in ogni centro rappresentava il fiore dell’ardimento — aveva partecipato alla Marcia su Roma. Al nuovo appello non poteva mancare. Romolo Galassi morì il 27 febbraio 1936 nell’assalto all’Uork Amba, la Montagna d’oro che si erge su

IN IURE LEONES

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Ai fiöi chè part pèr l'Africa Oh bèi fiöi dè 'na razza chè nó sbàlia, chè, quand vergü sè rìssia a sinsigà la nostra bèla Italia, la sè sènt sübit a spürì le ma ;   razza dè fèr, chè 'l sò piö bèl mestér 'l-è chèl dèl s.ciopetér;   razza dè arsenal chè, fat èl s.ciòp, ghè pias a doperàl;   razza sèmper uguala, antica e nöa, e pronta adès a 'mpiantà 'n banc dè pröa vèrs èl confì dèi Ras e rafanas pèr liberà chèi sicc dai scaraàs;   oh fiöi, bèi fiöi, tulì e portével söl cör, chè 'n si bén dègn, sté picol mena - bù, come 'n vòst sègn.   Pèr sté sègn, chè se vèd rimodelat, sèmper, póc sö póc zó, a l'istessa fòza, èn préda dè Rezat, ön sènto 'ólte e passa, sö la fassa chè gira töt entùren a la Lòza, pèr sté sègn i nòst vècc, pèr sté bèl müs e grinta dè liù,

Amedeo De Rege Thesauro

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Il 2 febbraio 1936 a Malga Guba cadeva in combattimento il capitano dei Lancieri Aosta, Amedeo de Rege Thesauro . [...] era entrato giovanissimo nell'Esercito e nel 1928, dietro sua domanda, era stato trasferito in Somalia dove rimase sei anni compiendo viaggi di esplorazione nell'interno e guidando tra l'altro una carovana fino ad Addis Abeda. Rimpatriato nel 1934 fu ufficiale d'ordinanza del generale Testa comandante la Divisione Leonessa a Brescia, ma poco dopo, superando ofni difficoltà, lasciata la consorte con tre bambini, ottenne di essere inviato ancora in Somalia raggiungendovi due suoi fratellli di cui uno tenente nel Lancieri Aosta, l'altro residente civile a Mogadisco. Nelle azioni lungo il Canale Doria, culminate con la gloriosa conquista di Neghelli, lo squadrone motorizzato comandato dal capitano De Rege si era segnalato per ardimento e valore, tanto da essere citato, come si ricorderà, nel comunicato n. 115 con le parole: «Nei corso del com

MOVM Luigi Tempini da Pisogne

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Il 18 marzo 1937 periva in terra di Spagna il capo manipolo MOVM LUIGI TEMPINI da Pisogne (BS) di soli 26 anni già reduce dell'A.O.I. Ora, sprazzo di luce spirituale vivissima è giunto a noi il suo testamento spirituale che è l'eroica esaltazione dell'ideale e sprone al superamento di se stessi. “Chiedo perdono alla mia mamma adorata per il nuovo dolore che arreco al suo cuore reso santo attraverso la sua travagliata esistenza di rinunce, sacrifici, lavoro ed ansie. Il suo grande spirito di abnegazione, la sua granitica Fede in Cristo, Signore di chi è in sofferenza, ed il suo alto sentimento fascista mi sono di conforto. Parto sereno e tranquillo. Spero che il buon Dio mi protegga perché io possa sempre compiere il mio dovere. Sono orgoglioso dopo aver contribuito per la conquista dell'Impero che darà il benessere materiale ai nostri figli, di potere ora contribuire per l'Impero della dottrina che apporterà a TUTTI I FIGLI la conoscenza del vero e del giu