Antonio Cominotti

Aiutante di battaglia Antonio Emanuele Cominotti di Achille Cominotti e Doralice Delai nato il 23 Agosto 1893 a Brescia e caduto sul fronte francese il 29 maggio 1918.
L'annunzio breve, secco, incredibile, è giunto l’altro giorno. - ANTONIO COMINOTTI, questo giovane, questo adolescente, nei cui occhi pareva sorridere la più florida primavera della vita, - s'era abbattuto al fronte francese.
A noi che l’avevamo salutato qualche giorno innanzi, la sventura sembrava non vera. È impossibile, non realtà ma balenio di allucinazione, deve essere sembrata anche a lui, al giovane ardito e gaio, tanta era la confidenza nella perizia invincibile del suo capitano - il Barucchi - e tanto illimitata la fiducia del Barucchi nel suo - Cominotti. Poche volte il possessivo ebbe tanta espressione di verità, quanta ne aveva fra quelle due anime, che vivevano ormai l’una della fiducia che ispirava l'altra.
Il Barucchi - come i naviganti del cielo e dell’acque - aveva una convinzione fatalistica, questa: di non poter volare che col Cominotti. E l'adolescente roseo, giocondo, sulla cui fronte non dovè mai passare, nella vita breve ed intensa, l’ombra di un’amarezza, non temeva il volo con Barucchi. «Il mio capitano», egli diceva semplicemente. E quelle tre parole contenevano il segreto della sua fede, della sua forza, della sua letizia.
Infatti, non avevano entrambi corse tutte le vie perigliose dell'aria? Quattro, o cinque, o sei volte, non avevano offeso dall'alto Pola munitissima, terribile arnese di fuoco e di ferro? Non conoscevano essi del cielo tutte le bellezze e tutti i fascini, gli azzurri meravigliosi e le furenti collere di saette e d'uragani?
Che cosa potevano ormai più temere, poichè tutti i pericoli avevano sfidato?
Eppure l'ala dell'acquilotto si è stroncata, ed il povero cuore si è percosso contro terra, spietata e pietosa ad un tempo. Prima l'ha ucciso, e poi nel suo grembo l’ha accolto.

***

ANTONIO COMINOTTI era giovanissimo. Aveva dimostrato fino dai primi voli qualità eccellenti di pilota: ardito e ardente; ma pure equilibrato e tenace. Un sistema nervoso fatto dello stesso metallo dei fili del suo apparecchio; un cuore come il suo motore, potente e regolare.
Partecipò ad innumerevoli voli col capitano Barucchi, e le vittorie del Barucchi erano anche le vittorie del Cominotti.
L’amico e collega nostro - giacché prima del 14 aveva assiduamente collaborato alla rubrica sportiva del nostro giornale - aveva trascorso la licenza quindicinale in questo maggio, così pieno d’ansie e di speranze. E non aveva che una sola impazienza: quella di tornare al suo campo di volo in Francia, dove l’aviazione italiana si affermava splendidamente con le sue macchine e coi suoi uomini. Entusiasta e fidente sempre, il suolo e il cielo di Francia avevano moltiplicato il suo entusiasmo e la sua fiducia, già grandi nella sua anima.
Con quale commozione parlava della fratellanza d'armi, ancora una volta benedetta dalla comunanza delle aspirazioni, e riconsacrata dalla identità dello spasimo! E quella commozione era una fonte benefica alla quale si alimentava la nostra certezza, nel lieto domani degli aggrediti e degli oppressi.

***

Parole di conforto al padre Achille Cominotti, e agli zii ed ai parenti - tutti amici a noi immensamente cari - noi non possiamo dire.
Se qualche cosa è balsamo alla ferita cocente e straziante, quest’è l’orgoglio di un’offerta purissima e preziosa alla umanità che combatte per non morire!

La provincia di Brescia 1918-05-31

Epernay, 25 maggio 1918


ANTONIO COMINOTTI, figlio della gloriosa Brescia, di carattere franco e leale, generoso fino al sacrificio, ha dato prova delle più belle qualità di patriota e di cittadino.
Lasciò gli studi per arruolarsi volontario fin dal settembre del 1912 nel R. Esercito.
Già automobilista prima dell'attuale guerra, venne a far parte dell’aviazione all'inizio delle ostilità contro la nostra eterna nemica Austria.
Nell’agosto 1915 passò a frequentare un corso di pilotaggio, dove grazie alla sua ferma volontà seppe in breve tempo ricevere la nomina a pilota d’aeroplano, passando a far parte della 14° squadriglia.
Il 23 maggio 1917 compie il suo primo volo sul nemico.
Entusiasmato della felice riuscita continua ininterrottamente a compiere bombardamenti con grande efficacia tanto di giorno che di notte, in condizioni atmosferiche avverse, su bersagli lontani, abbassandosi talvolta a minima quota per mitragliare truppe nemiche, distinguendosi sempre per costante sprezzo del pericolo, meraviglioso sangue freddo ed alto sentimento del dovere, portando a termine i compiti assegnatigli, rientrando spesso coll’apparecchio ridotto in cattive condizioni dalla difesa nemica.
Lasciato il nostro fronte, con 47 bombardamenti e 4 ricognizioni si trasferì colla sua squadriglia su questo nuovo teatro di guerra, dove aggiunse alla sua bella serie altri 4 bombardamenti. Il 15 dello scorso marzo ricompensava la sua bella opera l’onorifica promozione ad aiutante di battaglia. Alla sua 55° azione sul nemico un crudele destino troncava ingiustamente la sua giovane e fulgida esistenza, lasciando il più nero cordoglio nell’animo di noi tutti.
ANTONIO COMINOTTI, pel dolore dell’immatura tua perdita, su questa eroica terra di Francia, già bagnata dal sangue di due nostri valorosi ufficiali, ti giunga a nome di noi tutti un reverente e commosso saluto.

Sergente MORELLINI



MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
“Pilota esperto e audace, partecipò a numerosi bombardamenti spesso eseguiti in lontane zone del territorio nemico e nonostante le avverse condizioni atmosferiche. In ogni contingenza dava prova di alto spirito militare e di cosciente sprezzo del pericolo, portando a compimento il mandato affidatogli. Noncurante dell'intenso ed aggiustato fuoco delle artiglierie e della fucileria, che ripetutamente colpiva il suo velivolo, discendeva a bassa quota, permettendo ai mitraglieri di colpire efficacemente i rincalzi dell'avversario.”
Cielo dell'Alto medio Isonzo e dell'Istria, 23 maggio-21 agosto 1917.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
“Pilota d'aeroplano da bombardamento portava brillantemente a compimento ardite azioni offensive, nonostante la caccia degli aerei nemici e l'efficace tiro antiaereo, dando sempre mirabile prova di perizia e ardimento.”
Cielo dell'Istria e dell'Isonzo, agosto-dicembre 1917.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
“Pilota d'aeroplano di singolare perizia e ardito combattente, compiva numerose azioni di bombardamento, sempre portando a termine i perigliosi suoi mandati con entusiasmo, fermezza e audacia ammirevoli. Dopo di aver superato più volte e brillantemente avversità di tempo e di luogo in difficilissime azioni notturne a luce lunare e stellare, al ritorno di una di queste trovava morte gloriosa.”
Fronte francese, 19-20 maggio 1918.

Ecco le motivazioni con le quali il Antonio Cominotti era stato promosso Aiutante di Battaglia e gli era stata conferita la medaglia militare francese
«Con instancabile attività in lungo ed ininterrotto servizio di guerra come pilota di apparecchio da bombardamento, portava il massimo contributo, di coraggio, di iniziativa personale e spirito di sacrificio in numerosissime e lontane azioni compiute felicemente attraverso difficili situazioni di tempo ed opera nemica nel cielo dell’alto e medio Isonzo, carsico ed istriano.
23 maggio e 16 dicembre 1917 »
«Eccellente sottufficialle pilota coraggioso e ardito, ha compiuto operazioni di bombardamento sia sul fronte italiano che francese. Nella notte del 13 maggio 1918, di ritorno da una spedizione compiuta in condizioni atmosferiche difficili, rimaneva gravemente ferito.»

FONTE:
In memoria di Antonio Cominotti
• La provincia di Brescia
• La Guerre aérienne illustrée del 3 gennaio 1918 (les aviateurs italiens sur le front français)
• Il secolo illustrato rivista quindicinale della forza, dell'audacia e dell'energia umana - 1918

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