ALLA STIRPE BRESCIANA CUSTODE DELLA VITTORIA


O ferrea stirpe armigera,
o popolo leale,
una lontana tenebra
avvolge il tuo natale;
ma il tuo destin nei secoli
segnato è dal Leone,
del fiero tuo blasone
immacolato onor. [invidiato onor]

Signora dei Cenòmani,
ecco il tuo astro splende,
e Roma il suo dominio
col tuo valor difende,
e in giure a sè t'eguaglia
e in privilegi e in gloria,
e dona la vittoria
al tempio tuo maggior.

Poi, quando il volo abbàttesi
dell'aquile latine,
sei tu che serbi agl'Itali
la Dea fra le rovine,
e per calar di barbari
la tua virtù non cade
che i Santi tuoi di spade
pur essi cingerà (1)

E intanto al fuoco e al maglio
martelli la tua fama
e incidi il latin genio
nei fregi d'ogni lama,
e l'alta tempra eserciti [e l'aureo conio eserciti]
donde usciran gli Speri
e cuor di donne fieri
per ogni prode età.

E un dì mentre matùrasi
il tempo e Dio lo vuole,
la vergine fatidica
traggi dall'ombra al sole,
e l'italiano anelito
intorno a lei s'aduna
e della Patria una
sfavilla l'ideal.

E, quando alfin la Patria
ha del suo duol giustizia,
che rivolaron l 'aquile
di Roma oltre Gorizia,
d'ogni vittoria i simboli
e le reliquie serra
della bresciana terra
fra i lauri il Vittorial.

Ecco, ed il voto a compiere
d'Enòtrio già sei presta:
«veder su l'alpi splendida
nike fra la tempesta»;
ed ergi in bronzo asburgico [ed ergi in bronzo austriaco]
l'immagin della diva
che sul Tonale scriva::
l'italica virtù. [«l'impiccatrice fu!» (2)]

E dove la tirannide [e dove la sbirraglia]
un dì tenea dogana
or passi, o stirpe ferrea.
cantando il tuo peana,
e par che da l'Ossario [ed eco fa l'Ossario]
escano spirti al sole [a piè dell'alta mole]
plaudendo: «oh nostra prole! [cantando: «Dio lo vuole:]
oh eterna gioventù!». [Austria mai più, mai più!»]

Così tu resti vigile
al culto della dea
fede serbando assidua
alla romana idea,
e li tal fede il fàscino
chi te conosce impara
che pur dopo Novara
credesti tanti dì (3)

Così il tuo fiato è fulgido,
o nata di Leone,
madre di Lupi eroici
degni del tuo blasone;
così il tuo fiato etèrnasi
degno del giovin Fiore
che all'ara di Belfiore [che all'onta di belfiore]
il gentil capo offrì (4)

ANGELO CANOSSI


NOTE:

- tra parentesi quadre [] un'altra versione della strofa
- ENÒTRIO: Il poeta Carducci
- DOPO NOVARA: Brescia, negando fede alla sconfitta del 1849, salvò con la rivoluzione delle X giornate l'Onore d'Italia.
- LUPI EROICI: I Bresciani della Brigata, dal nemico detta "dei Lupi".
- GIOVIN FIORE: Il martire Tito Speri.
1) Faustino e Giovita
2): La copia gigantesca della vittoria sulll'abbatuto confine
3) l'insurrezione delle dieci giornate
4) Tito Speri



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