Un eroico squadrista giovinetto

Luigi Bersini dall'Archivio Caduti Repubblica Sociale Italiana "Livio Valentini"

Era nato il 22 giugno 1930 a Brescia; a quattordici anni sentì il richiamo della Patria offesa e martoriata e corse ad arruolarsi nelle Camicie Nere.
Nell’inverno 1945 era sul fronte dell’Ossola. Stralciamo da un rapporto del Comando Brigata Nera Speciale di formazione «M. O. F. Meattini»:
«Il giorno 1° febbraio 1945 partiva da Intra un autocarro di questa Brigata, scortato da sette squadristi, per rifornire di viveri il dipendente Presidio di Borca, dislocato in Valle Anzasca.
«Sul tratto di strada compreso fra Candoglia e Albo l’autocarro veniva attaccato da banditi nascosti nel vicino bosco con nutrite scariche di mitra e di fucile mitragliatore.
«Cinque dei sette componenti la scorta restavano feriti e tra essi in modo assai grave l’allievo squadrista Bersini Luigi di soli anni quattordici.
«Questo eroico giovinetto, nonostante lo strazio della gravissima ferita che gli aveva squarciato il fianco e quasi completamente le natiche (scoppio di bomba a mano) non emise un lamento, rifiutò ogni soccorso immediato e incitò con fede senza limiti i compagni a reagire e a resistere per evitare che la scorta venisse sopraffatta e il carico catturato.
«Trasportato dopo il combattimento ad Albo, in presenza dei medici curanti teneva contegno talmente stoico da stupire gli stessi medici e i camerati presenti. Trasferito immediatamente all’ospedale di Intra, vi rimase degente per due giorni destando in tutti grande ammirazione per la fede professata con passione e per la straordinaria resistenza al dolore fisico che gli martoriava le carni.
«Subentrata la crisi che precede il collasso, il Bersini, conscio della sua fine imminente, chiamò al capezzale il proprio Comandante di Compagnia e con tutte le sue forze gridò «Viva il Duce» chiudendo con questo grido supremo di fede la sua giovanissima esistenza che aveva dedicato alla resurrezione della Patria tradita.
«Il suo contegno formò oggetto di commozione e di ammirati commenti da parte di tutta la popolazione locale e ha avuto eco nella stampa: trattasi di allievo squadrista che aveva partecipato a tutto il grosso ciclo operativo della Brigata dall’ottobre 1944 in poi, distinguendosi sempre per grande attaccamento al dovere, disciplina, coraggio e sprezzo del pericolo.
«Per quanto precede propongo che alla memoria dell’allievo squadrista Bersini Luigi venga concessa la Medaglia d’argento al Valor Militare».
Nulla da aggiungere a questo rapporto se non l'elevazione del nostro pensiero e la conservazione della sua memoria a tutti gli italiani.

L.G.
L'ultima crociata - anno XVI n.127 del febbraio 1965


un ringraziamento a laltraverita.it per il materiale
Bibliografia
Archivio Caduti Repubblica Sociale Italiana "Livio Valentini"
Archivio "Gastone Tarasconi"
L'ultima crociata - organo dell'ASS. NAZ. FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA